Ndigné v.t. = Colpire, centrare.
Non lasciatevi ingannare con il verbo italiano “indignare” = muovere a sdegno, irritare.
Da noi significa colpire una persona (generalmente alla testa) scagliandogli contro un oggetto contundente. Presumo che, più specificamente il verbo deriva da ‘u tìgne, che significa tempia.
La tempia era ritenuta una parte fragilissima del cranio che non bisognava colpire mai, nemmeno per scherzo o per errore, altrimenti si metteva a rischio la vita del soggetto centrato.
Mò t’jà ‘ndigné! = Adesso ti devo centrare!
Grido di minaccia verso qlcn di lanciargli qualcosa contro (un sasso, una ciabatta….), con l’intento di centrarlo proprio sulla tempia.
Può essere detta un tono scherzoso, ma anche intimidatorio.
Quando eravamo monelli nel “parco” dove ora c’è l’ospedale, si accendevano feroci sassaiole (scàreche de pröte) tra bande di ragazzacci. Quando si coglieva un avversario (anche magari su un braccio) partiva l’urlo l’àmme ndignéte! = lo abbiamo centrato!
Prudentemente io ho sempre evitato la mischia….