Laturne (o Latune) s.m. = Lagna, petulanza, lamentela, mugugno.
Lamento prolungato e fastidioso proprio delle prefiche, donne che dietro compenso, nel mondo antico (Egitto, Grecia, Roma) venivano ingaggiate per piangere su di un cadavere.
Accettabile anche nelle forme latune e, per metatesi, talurne.
Uh, e chi jì ‘stu laturne! = Uh, e cos’è questa lagna!
Per estensione dicesi laturne anche un discorso ripetitivo, irritante, tedioso, lungo e insopportabile.
Mo’ ccumènze pe ‘stu laturne! = Ora comincia con questo piagnisteo!
Nota fonetica: la ù va pronunciata lunga, come se fosse la contrazione del dittongo uò = uu
Figuratamente è una persona lamentosa, noiosa, fastidiosa.
Uaglió, ma sì proprje ‘nu laturne = Ragazzo, ma sei proprio una lagna!
Ipotesi sulla origine del nome.
a) probabile derivazione per assonanza dal vocabolo italiano paturna (o paturnia) che significa malinconia, mestizia, disappunto o anche stizza, dal latino Pati = sofferenza (patire, patema, patetico)
b) Siccome nella Puglia salentina è pronunciata “latuèrnu” probabilmente deriva da “ratuèrnu “ = ritorno, perché descriveva il pianto delle donne pagate per piangere ai funerali.
c) quelli che hanno studiato asseriscono che derivi dal latino latrans -antis = gemito, lamento.
Nella Puglia piana e in Basilicata detta latuorne proprio nel significato di piagnisteo, lamentela, suono noioso, seccatura
Nel napoletano per metatesi linguistica, dicesi taluorno, Proverbio campano “Ogne gghiuorno è taluorno”, ossia “ogni giorno ha la sua pena.
Facilmente deriva dal latino latrans -antis = gemito