Categoria: A

Ardüche

Ardüche s.f. = ortica

L’ortica (Urtica dioica) è un’erba infestante diffusa in tutto il mondo. “Si trova frequentemente nei terreni azotati, ad esempio tra le macerie e i luoghi incolti, vicino ai centri abitati, o nei lati più umidi e ombrosi dei boschi, dal mare alla montagna” (Wikipedia)

È un pianta erbacea della famiglia delle Urticacee con numerose specie diffuse n tutto il mondo, dalle zone tropicali a quelle temperate. Quasi tutte sono dotate di temibili peli urticanti sul fusto e sulle foglie.

Trova largo uso in erboristeria per le sue qualità antinfiammatorie e diuretiche.

Ho scoperto con raccapriccio che l’ortica è usata anche in gastronomia perché – udite udite! – alcuni la mangiano (dopo averla lessata) nei ripieni dei ravioli, nei risotti, o nel pesto con pinoli e pecorino, al posto del tradizionale basilico.

Ce la mangiàssere löre!

Filed under: ATagged with:

Arrafagnàrece

Arrafagnàrece v.i. = Anchilosarsi, rattrappirsi

Perdere la motilità scheletrica dovuta al logoramento delle sue cartilagini che si manifesta nei soggetti di età avanzata.

Emergono, fra le  conseguenze di tale deterioramento:  il dolore articolare,  la contrattura dei tessuti muscolari, l’incurvatura della colonna vertebrale a livello cervicale, dorsale  e lombare e infine l’evidente il calo di statura della persona anziana.

Filed under: ATagged with:

Arrapéte

Arrapéte agg. = Bramoso (di sesso)

Riferito a persona assalita da desiderio sessuale intenso.
Bramosia erotica.
Istinto animalesco irrazionale.
Pulsione sensuale.
Desiderio osceno.

Esiste un sinononimo: arrascéte (<–clicca)

Ho detto tutto?

Ah, no! C’e il derivato arrapande = sexy, conturbante, sessualmente allettante, provocante, attraente che desta “mali pensieri”


Filed under: ATagged with:

Arrascéte

Arrascéte agg. = Bramoso, voglioso

Il lettore Fabio Sahadewa Brigida – che ringrazio pubblicamente – mi dà una sintetica definizione di questo aggettivo:
«Il termine è molto usato tra i giovani ed esprime un qualcuno che mostra di desiderare tanto qualcosa (anche sessualmente).»

Un sinonimo, riferito solo persona assalita dal desiderio sessuale, è arrapéte.

Filed under: ATagged with:

Arrassé

Arrassé  v.t. = allontanare, distanziare, scostare.

Ho letto in un testo napoletano che questo verbo deriva  dall’arabo harasa che significa semplicemente lontano.  Tipica l’espressione campana arrassu sia = lontano sia, non sia mai!

Quindi anche i derivati  arrassé e arràsse, e (clicca qui→) daràsse  hanno una chiara etimologia araba.

Filed under: ATagged with:

Arravugghjé

Arravugghjé v.t. = Avvolgere

Arrotolare qlcs attorno a un’altra o su se stessa. Avvoltolare, aggomitolare.

Arravùgghjete ‘a sciallètte ‘ngànne ca fé frìdde = Avvolgiti la sciarpa attorno al collo, ché fa freddo.

Arravùgghjéte ‘a léne e facjüte ‘nu bèlle ghjòmmere
 = Avvolgete la lana e formate un grosso gomitolo.

Certamente deriva direttamente dallo spagnolo arrebujar a sua volta probabilmente dal latino adrevoliare

Filed under: ATagged with:

Arrecurdé ‘i spèzzje andüche

Arrecurdé i spezzje andüche loc.id. = Ricordare le tradizioni antiche.

È un’espressione molto bella che può essere usata per parlare – magari fra due vecchie amiche – di teneri ricordi del passato con una vena di malinconia.

Le persone anziane rivivono e rievocano fatti e persone del loro passato rivestendoli di profumi, aromi, atmosfere, come posso fare le spezie aromatiche, gradevolissime perché tenui e non stancano mai.

Credo che nelle spezzje andüche, spesso, ci possa essere molta più saggezza di quanto si creda.

Questa locuzione viene usata anche in senso canzonatorio – spesso da una persona più giovane verso una meno giovane – per criticare vecchie usanze ritenute superate.

V’arrecurdéte sèmbe ‘i spèzzje andüche = vi ricordate sempre gli episodi antichi!

La frase assume addirittura un risvolto negativo quando si ritiene inopportuno ritornare su episodi ormai superati.

Ce avèsseme arrecurdé ‘i spèzzje andüche! = Che facciamo, andiamo a rinvangare il passato? Potrebbero riaprirsi delle brutte ferite. È meglio che la finiamo qua.

Be Sociable, Share!
Filed under: ATagged with:

Arröte

Arröte avv. = Di nuovo, ancora una volta, nuovamente, daccapo.

Si usa ancora questo avverbio?

Ricordo che veniva pronunciato da chi, dopo aver esortato qualcuno a smettere di compiere un’azione, magari un po’ tediosa, la vede rifare daccapo, quasi a dispetto.

Ad esempio: se una mamma, dopo aver faticosamente zittito il suo frugoletto che frignava con richieste esose, lo sentiva lagnarsi nuovamente, inevitabilmente avrebbe esclamato: « Arröte!» = Ancora! [ti avevo detto di smetterla, e tu ricomii!].

Il prof.Michele Ciliberti, che ringrazio pubblicamente, suggerisce che arröte  deriva dal latino “Ab retro”, cioè nuovamente, ancora.

 

 

Filed under: ATagged with:

Arruffianàrece

Arruffianàrece v.i. = arruffianare, arruffianarsi

Comportarsi in modo servile per ingraziarsi qualcuno per il proprio tornaconto.

Questo atteggiamento è molto diffuso in ambito politico o lavorativo perché volto a propiziarsi un qualsivoglia vantaggio (di carriera, di remunerazione, di privilegi, ecc.).

Insomma una autentica captatio benevolentiæ, ossia il catturare la condiscendenza altrui, aggiungerei con ogni mezzo, lecito e illecito.

È usata anche la locuzione tenì accurdéte. = concedere regalia, o anche il Detto jónge l’asse ca la röte aggiüre = ungi l’asse (del carretto) così la ruota gira (più facilmente).
L’elargizione può essere occasionale o continuativa commisurata al valore o alla cadenza con cui si spera di ottenere la facilitazione.

In questo caso i Latini dicevano do ut des = io do affinché tu dia. Insomma quell’inciucio che i Napoletani definiscono esplicitamente con “io te dongo ‘na cosa a te, tu me daje ‘na cosa a me

Mi viene in mente Renzo, quando aveva approntato i famosi quattro capponi per arruffianàrece (pe tenì accurdéte) l’avvocato Azzeccagarbugli.



Filed under: ATagged with:

Arrugnàrece

Arrugnàrece v.i. = Raggomitolarsi, raggrinzirsi

Anche rannicchiarsi, acciambellarsi, sistemarsi in posizione fetale.
Generalmente ci si arrògne sotto le coltri per ripararsi dal gran freddo.
Lo stesso dicesi riferendosi alla buccia raggrinzita della frutta e degli ortaggi un po’ avvizziti perché non consumati freschi.
Non parliamo di quello che succede a noi maschietti quando siamo assaliti dal freddo.

C’jì arrugnéte tutte cöse = Si è ritirato, si è raggrinzito tutto.

Filed under: ATagged with: