Cante, ca te fé Canòneche

Alla lettera si traduce con: Canta, ché ti fai Canonico.

Questo Detto ha due significati:
1) Parla tu, ma tanto io non ti ascolto. 
2) A furia di cantare puoi diventare anche Canonico … ma a me non interessa. 

Cominciamo a dire che il Canonico è un presbitero (cattolico, luterano, o anglicano) facente parte di un Gruppo ristretto, il “Capitolo”, creato dal Vescovo e scelto fra i sacerdoti che si  sono distinti per particolari meriti nel loro ministero. 

Spiegazione: il Detto cita il Canonico perché questi era la figura che colpiva l’immaginazione popolare, per il suo canto doloroso, implorante e monotono che si ascoltava durante le funzioni cui partecipava l’intero Capitolo Diocesano.

Nei funerali “di lusso” di una volta i parenti del defunto invitavano, dietro compenso, l’intero Capitolo a partecipare al funerale e al successivo accompagnamento della salma fino al Cimitero, dietro il cocchio a quattro cavalli bardati di nero. I Canonici durante il tragitto pregavano e salmodiavano, con canti mesti che si addicevano al lutto.

Ringrazio Umberto Capurso per avermi dato spunto per la stesura di questo articolo.

Filed under: Proverbi e Detti

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