Tóppe-tóppe

Tóppe-tóppe inter. = toc-toc

È il suono onomatopeico che indica il bussare alla porta battendo le nocche delle dita piegate verso l’interno del palmo della mano. Se la “bussata” viene fatta familiarmente su una persona per richiamarne l’attenzione, si uniscono le cinque dita della mano contrapposte al pollice e si batte con le punte sulla sua spalla.

“Uhé, passe e nen me salüte?” = Ehi, passi e non mi saluti?

“Uhé, statte a sendì!” = Ehi, ascolta un po’!

Varia da dialetto a dialetto. I Napoletani dicono: Tuppe-tuppe,o tuppettù i Toscani tocche-tocche, ecc.

Mi viene a mente una canzoncina, un un po’ stupidotta, che imparai all’asilo; era ovviamente tutta in dialetto:

Tóppe-tóppe, chi jì alla porte?
Mariette o Giuliètte?
Stéche aspettanne da mèzz’orètte
in cammüse e in camicètte.

Sott’a l’arve d’i purtjalle
stöve ‘nu chéne ca faciöve: Bù bù!
Stöve ‘na jàtte ca faciöve: Gnà, gnà!
Mò ce l’è a düce a mamme e papà!

Può essere che i versi non siano proprio questi, o che quell’albero sia di castagne e non di arance… Ma, che volete, il ricordo è un po’ sbiadito e remoto, perché io, nonostante curi tuttora dentro di me il “fanciullino” pascoliano, ho lasciato l’asilo da molti decenni!

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