Chiàzze

Chiàzze s.f. = Piazza

Come in quasi tutte le parole che in italiano iniziano con “pia, pie”, in dialetto cambiano in “chia” (piazza, pieno, pianella, piatto, coppia, ecc.= chiazze, chiüne, chianjille, chiatte, cocchje).

A Manfredonia oltre al significato di luogo ampio urbano, specificamente significa anche il Corso principale:

‘Na camenéte p’a chiazze
 = una passeggiata per il Corso Manfredi.

So’ scennüte ammizze ‘a chiazze = sono (sceso) uscito per il Corso (non in mezzo alla Piazza).

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1 Comment

  1. Umberto Caporso mi scrive:

    Ciao Tonino,
    da quello che so io, l’andare “ammizze ‘a chiazze” significava andare in Piazza del Popolo, punto di ritrovo per chi andava a farsi la passeggiata per il Corso, che ai tempi era proprio il centro del Corso, perche si andava dalla Chiesa Stella, alla Stazione Città.
    Per cui si usava dire “ammizze”, Piazza del Popolo era il luogo di ritrovo, della chiacchierata con gli amici, o dove si andava a prendere il Caffè (se non sbaglio mi pare che era il caffè Capurso o qualcosa del genere, e all’angolo di Corso Manfredi andando verso la Chiesa San Domenico c’era anche un Cinema, il cinema Topolino se non sbaglio, e proprio per questa caratteristica il Corso venne integrato come una parte della Piazza.
    Quindi ammizze á chiazze = Corso Manfredi con Piazza del Popolo = era veramente in mezzo alla Piazza, oggi invece che il Corso arriva da Tommasino, fino a quasi la Stazione Campagna, con in mezzo tantissimi altri posti di ritrovo, la Villa, il largo della Chiesa Stella, Chiesa del Carmine, stazione ed i tantissimi Bar, il termine ammizze si è “allargato” un po’ e vi è incluso tutto il tragitto dell’attuale struscio manfredoniano.
    Io conosco questa versione, se qualcun altro sa qualcosa in merito, che intervenga.
    Saluti Umberto.

    Ecco la mia risposta:
    Apprezzo molto quello che dice Umberto. La chiazze è praticamente tutto il cuore del centro storico.
    Ora mi viene a mente un’altra cosa simpatica: quando i giovanotti e le ragazze erano vestiti a festa “dovevano fare la spaccata”. (non nel senso di rompere con un mattone la vetrina di un orefice e fare man bassa della merce esposta…)
    Fé ‘a spacchéte p’a chiazze = passeggiare ostantatamente per il Centro, con l’intento di farsi notare e di adocchiare un possibile partner.
    Mi vengono ora in mente, perché descrivono bene la spacchéte, alcuni versi di Giacomo Leopardi, tratti da “Il passero solitario”:
    ” ….
    “Tutta vestita a festa,
    la gioventù del loco
    lascia le case, e per le vie si spande;
    e mira, ed è mirata, e in cor s’ allegra.”
    ….

    Replica di Umberto Capurso
    Certo che avevamo un modo “nostro“ per definire certi luoghi, come per esempio “cé vedüme mizze a chjésa granne”, ebbene se si andava nella Cattedrale ad aspettare, si attendeva inutilmente, perché il luogo dell’appuntamento era vicino la famosa fontana Piscitelli.


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