Nguccé

Nguccé v.i. = ostinarsi, intestardirsi in modo quasi irragionevole.

Incaponirsi, intestardirsi, non sentire ragioni, mettersi in capo, in testa di fare qlcs ad ogni costo.

Quindi la testa c’entra sempre: ficcarsi un’idea in testa, in capo, in zucca. L’ostinato difatti è capacchjöne= testone, o chépa tòste = testa dura!

Penso che ‘nguccé deriva dal simpatico modo abruzzese di chiamare la testa (la còcce).

Non dimentichiamo che l’Abruzzo in Capitanata era di casa per effetto della transumanza delle pecore che per secoli vi venivano a svernare. Quindi c’è all’origine una osmosi, un passaggio di pecore e di termini tra le due Regioni (trattüre, trabbócche, chése-recòttefattizze, ecc.)

Esiste un verbo italiano: incocciarsi (a dire il vero ora poco usato) potrebbe essere la traduzione calzante di ‘nguccé.

Quanne Mattöje ‘ngòcce nen lu cunvìnge nescjüne = Quando Matteo si ostina, non lo convince nessuno (a cambiare idea).

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