Renéle

Renéle

Renéle s.m. = Orinale, pitale

Recipiente usato anticamente, quando non esisteva la rete fognante e ovviamente nemmeno il gabinetto, per raccogliere le minzioni notturne. Era detto in italiano pitale o vaso da notte.  Mio padre, nato all’inizio del 1900, lo chiamava esplicitamente  pisciatüre = pisciatoio, orinatoio.

Il sostantivo pisciatüre sembrava troppo rozzo, e si è modificato col tempo diventando ‘u renéle adeguandosi al termine italiano orinale.

Ricordo il grido del venditore ambulante con accento forestiero : Piatte fini, ‘o piattaro! ‘O rinale, ‘o vacile = Piatti fini, il piattaio, l’orinale, il bacile. Questi ultimi erano venduti quasi sempre insieme.

Forse le nuove generazioni non sospettano nemmeno l’utilità di questo oggetto nell’ assolvere degnamente per secoli i suoi compiti notturni.

Dopo lo svuotamento mattutino, il pitale veniva riposto nel vano del comodino, accuratamente nascosto dall’apposito sportellino.

Oggi lo usano i bambini, ha la forma di un animale domestico, e lo chiamano “vasino”.

Gli è sopravvissuto il termine “pisciatüre” per qualificare una persona o un oggetto di infimo valore.

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2 Comments

  1. Buongiorno Tonino. Mio padre, che come sai era di inizio secolo, usava renéle per il vaso da notte (urinale) e pisciatüre per l’orinatoio, cioè il bagno pubblico (il vespasiano) da maschietti. In alcune città se ne vedono ancora, erano non più di un separé con il vaso, spesso non avevano neanche acqua corrente, dunque puzzavano e spesso erano sporchi. Per questo il termine col tempo ha assunto un significato spregiativo.


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