Zìnne

Zìnne s.m. = Cenno, segno, ammicco

Probabilmente deriva dal lat. tardo cĭnnus = «ammicco, l’ammiccare», oppur dal latino classico signum = «segno»

Gesto che si fa strizzando un occhio, quale segno di complicità, per lo più di soppiatto, in segno di intesa, di complicità con qualcuno.

Talvolta viene usato parlando agli astanti, strizzando l’occhio verso un “compare”, come per significare, ad esempio: «Attento: tu conosci quello che sto per dire adesso, ma fingi di non saperlo!»

La locuzione verbale fé ‘u zìnne o mené ‘u zìnne raduce il verbo intransitivo zinnjé = ammiccare.

Anticamente era una forma di approccio a distanza verso le donzelle, che il più delle volte, si giravano a capannello ridacchiando: «Ma che vé truanne ‘stu bbabbjöne?» = Ma che vuole costui?

Se lo fa una donna verso di un maschietto, vuol dire che costui è un uomo fortunato.

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